Alla bontà e alla bellezza dello strumento concorrono la sua forma, le sue rifiniture, la qualità, la stagionatura e gli spessori dei legni e, non ultima, la composizione della vernice.
Per ottenere uno strumento unico è necessario che la sua lavorazione sia fatta interamente a mano: vengono usati scalpelli, sgorbie e piallette – più o meno piccole – e rasiere.
La lavorazione del violino è una vera e propria scultura del legno: normalmente servono circa 160 ore di lavoro per costruire uno strumento.
La cosa principale è il recupero del legno: il legno deve essere stagionato per assicurare la mineralizzazione, essenziale per renderlo più stabile, ed essiccato, per eliminare l’umidità assorbita. Le tavole di legno possono avere anche cento anni di stagionatura. A differenza delle industrie, l’artigiano lascia al legno il tempo per poter essere idoneo alla costruzione del violino.